Si, sono stato occupato, e vi spiego anche da cosa: mountaneering club, una viaggio in irlanda del nord, Halloween e soprattutto dalla mia nuova ragazza.
Probabilmente ne parlerò spesso, non tanto nell'aspetto personale (che è my business!) ma poiché è finlandese e questo si prospetta una delle esperienze culturali migliori del mio erasmus.
Proverò a raccontare quello che mi è successo questi giorni, anche se proprio ora dovrei essere fuori a fare la spesa perché sto mangiando patate da una settimana e penso che morirò presto se non cambio dieta.
Irlanda del Nord:
Una delle più grandi assurdità nel mondo della suddivisione degli stati è la situazione dell'irlanda. Due capitali che distano 3 ore di bus (un pugno di chilometri, visto che i trasporti sono piuttosto lenti), due stati con due diverse lingue ufficiali ma la stessa lingua effettiva, due stati con diversa moneta ma la stessa gente, due stati di cui uno non è più grande delle Marche.
Il nostro itinerario è stato Dublino-(london)derry-Belfast-Dublino.
Prenotati i due ostelli, deciso il tempo di permanenza, ci siamo buttati all'avventura senza piani.
Il viaggio verso Derry lo facciamo dormendo per la maggior parte del tempo, ma la città mi lascia perplesso. Il clima stesso è più freddo rispetto a quando siamo partiti, l'impatto freddo. La città è piccola e dopo l'enormità di Dublino è bello riposarsi girando il centro città a piedi. Le persone sono diverse, gli sguardi diversi da quelli dublinesi e la moda è un'altro mondo. Forse c'è un senso nell'essere divisi dal sud, penso.
Nell'ostello abbiamo la massima accoglienza. E' costume dell'ostello fornire colazione gratis, avere una living room con cuscini, tavolini e tappezzeria indiana, non inchiavare le camere. Ma ci assicurano: mai un furto è stato compiuto.
Il valore turistico della città è principalmente diviso in due parti: un assedio resistito nel XVII secolo di cui le mura portano ancora i segni, e il bloody sunday. Comunque, guerra. Rincontriamo all'ostello due persone che erano con noi nel bus: un tedesco e un ungherese che lavorano a Dublino in vacanza come noi.
Un primo giro nelle mura e nel centro ci fanno scoprire il primo, e poi camminiamo sotto la pioggia nelle vie dove i 14 di derry furono uccisi. Murales e bandiere irlandesi sono ovunque. I quartieri sono qualcosa di particolare. Sembrano chiusi in sé stessi, rivolgendo al mondo solo murales di protesta e cartelli "ball games are not allowed"
Un buon feeling comunque.
Il giorno dopo bisogna partire, ma per dove e come non si sa. Abbozziamo un piano per andare alla distilleria Bushmill e vedere la Giant Causeway.
5£ di biglietto di treno e possiamo viaggiare quanto e come ci pare. Così inizia la nostra epopea tra treni e bus.
Carina la distilleria, buono l'assaggio dei whisky speciali. Bellissima la giant Causeway, sulla quale per carenza di tempo non possiamo camminare. Spero di poter tornare per una sessione di foto seria con Huggin prima o poi.
Grandi emozioni quindi alla Causeway.
Così grandi che io e Henna perdiamo l'autobus - bastardi, ci hanno lasciato indietro! - e quindi non abbiamo l aminima idea di come raggiungere Belfast.
Nella nostra situazione ci sono il tedesco e l'Ungherese, che abbiamo nel frattempo incontrato ancora nel treno. Così in 4 ci organizziamo con un Taxi e spendendo una miseria riusciamo a raggiungere la stazione ancora prima dei nostri amici bastardi!
Insomma, la collaborazione internazionale da sempre i suoi frutti.
Infine si arriva a Belfast, la città più rinomata dagli erasmus in Irlanda che all'umanimità dichiarano "fa cagare".
L'arrivo non è dei migliori: dopo le 6 la città è buia e desolata, i negozi sono chiusi e le poche persone camminano con lo sguardo fisso a terra, forse cercando qualche penny.
L'ostello stesso ha un feeling ben peggiore di Derry.
Il giorno dopo, alla luce del sole, facciamo un tour storico - che a Belfast significa vedere edifici distrutti dalle bombe e murales - con un tassista locale che ci racconta anche un po' la sua storia, tipo le due volte in cui è stato dirottato a Sandy Row.
La città dal punto di vista turistico ha ben poco da offrire. Tuttavia ci guardiamo il fiume e attraversiamo alcuni quartieri contornati da filo spinato e da scritte intimidatorie, ma vero. Perché Belfast è una città profondamente cruda e vera. Sembra quasi di poter leggere nella mente delle persone. Forse gli abitanti stessi sono in preda a due sentimenti contrastanti: fuggire dalla buia città che da qualche anno è diventata vivibile e non più un campo di battaglia, o restare.
C'è poco altro da dire, a parte che i Pub chiudono alle 24 ma servono il sidro più buono del mondo (che in verità è svedese).
Ieri è stata la notte di Halloween. In Italia non l'ho mai festeggiato e non me ne importa nulla, I don't give a fuck. Ma qui la festa è molto grande e visto che non si potrebbe comunque dormire, esco.
Halloween è praticamente l'ennesima sera in cui gli irlandesi si sbronzano, dopo il lunedì, il martedì il mercoledì ecc.
Però si sbronzano in costume o nudi.
Per una volta siamo riusciti a radunare una bel gruppo, quasi tutti erasmus. Incredibile, mi dico! Finalmente uniti sotto un'unica bandiera – o meglio sotto la spire, luogo di meeting. Peccato che dopo 20 minuti siamo già divisi in almeno 3 gruppi. Finisce sempre così.
E' tutto per ora. Spero di poter aggiornare il prima possibile.
Terveisin,
Munnin.
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