Munin è un corvo che vola alto nel cielo, appartiene a questa terra. Per questo, non posso ignorare i fatti che sono successi in questi giorni in Italia, e a Macerata.
Giovedì 23: seconda assemblea generale. Riempiamo l'aula assegnataci e così ci spostiamo nel porticato. Molti discorsi, il mio primo discorso alla folla, scambio di contatti. Successo. ORganizziamo un sit-in di fronte al rettorato per martedì.
Martedì 28: sit-in di fronte al rettorato mentre il senato accademico si riunisce. E' uno stand-in perché siamo veramente tanti. Il senato è spaventato dalla nostra presenza ed attende. Entriamo nell'edificio e rempiamo la scalinata e le sale, appendiamo il nostro striscione "non paghiamo noi la vostra crisi".
Poi ce ne andiamo. Osservati da una manipolo di Azione Universitaria e Obiettivo studenti (ergo CL) marciamo in gran numero. Questo è il momento che gli organizzatori aspettavano: usando la forza dei numeri, la marcia ci porta a pochi metra di distanza verso una classe vuota che riempiamo. Sembra spontaneo anche se non lo è.
Altri discorsi, altre decisioni. Una mia amica, con la sua linea poco indulgente non è applaudita dal pubblico - a differenza di tutti gli altri interventi che sono accompagnati da scrosci di applausi e urla.
Una votazione molto demagogica sull'occupazione, fatta valutando il rumore degli applausi. Anche se siamo ben lontani dall'unanimità.
Il preside di scienze della formazione viene a convincerci di uscire dall'aula. Fallisce. Passo la nottata dentro. Il rettore ci denuncia ufficialmente alla polizia.
Mercoledì 29
10:00 - riunione con studenti, professori, ricercatori, tutti tranne il rettore.
15:00 - Lezione all'aria aperta: non ci sono fondi? impareremo nelle piazze! Una magnifica lezione sulla 133 e sulle basi della democrazia e la sua caduta.
17:00 - Assemblea a Palazzo Ugolini per Lettere e Filosofia. Ottimi discorsi da professori e studenti, buona partecipazione.
19:00 - per qualche ragione molti che erano a Palazzo Ugolini non ci seguono qua. Ancora discorsi, un gran cartellone con gli articoli della legge che stiamo combattendo, per opporci alla disinformazione. Tutto sembra egualitario, trasparente.
Tolta la parola ad un paio di persone. Crisi della democrazia interna. Si dichiara la "notte bianca contro la Gelmini. In breve una festa reggae con il DJ, le canne, e la finanza in incognito. Me ne vado deluso e solo.
Questa è solo un breve, troppo breve riassunto.
Come mai questo paese è caduto così in basso? Perché tagliamo i fondi alla cultura e li aumentiamo all'esercito? Perché squade neo-naziste (o neo-cretine, per quello che conta) possono picchiare gli studenti, mentre la polizia guarda e ride? Leggere per credere.
E perché non mi suona nuovo, visto la storia del nostro paese?
Sarebbe lungo discutere come tutto ciò è accaduto nel nostro paese, specialmente confrontandosi con persone ancora incastrate in etichette politiche.
Tuttavia il professore Mercoledì ha dato delle interessanti cause per la caduta della democrazia:
- Globalizzazione
- Complessità della società
- Crisi della Comunicazione
Globalizzazione è una parola molto generica e non mi piace. E' sbandierata in maniera negativa ma significa anche tante cose buone.
E' chiaro tuttavia che decadi fa, l'economia di un paese dipendeva dalle sue risorse naturali e come venivano usate.
Oggi dipende molto di più da quello che gli altri hanno. E quanto costa.
Chiaramente la politica interna ha meno potere di quanto ne aveva prima.
Società complessa: oggi più persone si ritengono parte di una minoranza di quelle che si ritengono parte della maggioranza.
Migrazioni, religioni, iddeali sono stati mescolati, senza però creare sempre tolleranza.
Se "Tanto tempo fa" eravamo tutti italiani - o qualcosiani, per quello che importa - e contadini, ora ci uccidiamo l'un l'altro perché siamo italiani, rumeni, emo, nazi, punk eccetera.
Nessuno rispetta le minoranze, come gli omosessuali, pochi sembrano capire come la società funziona, richiamandosi ad anacronistici ideali cristiani o di "legge del più forte".
Stiamo usando le minoranze come capri espiatori.
Ma le minoranze si posso arrabbiare, e possono imparare a costruire le bombe.
Crisi della comunicazione: come aspirante linguista, devo dare un'ampio spazio a questo argomento. Per questo il post si chiama "Linguistics and Rebellion".
Abbiamo la concezione errata che la gente nel passato fosse brutta e stupida. Non erano più stupidi di quanto lo siamo ora.
Quando studiavo l'antico anglosassone, ho scoperto parole che non potevano essere tradotte in inglese moderno - né in italiano.
Parole che parlavano delle sfumature di esistenza, che rappresentavano esseri che strisciano tra il piano reale e quello dei fantasmi.
Creature e sensazioni che possono essere difficilmente descritte. Come "dawn-sorrow".
La gente parlava così nei tempi andati. Alcune di quelle parole non potevo tradurre, ma le potevo sentire dentro di me. Alcune no, ed ho sentito di aver perso una parte di anima che i miei antenati avevano.
Con quelle parole forse riuscivano a capire gli animali (in senso metaforico) e parlare ai loro dei. Le nostre lingue hanno perso tutto ciò. Le nostre anime l'hanno perso.
Sarò un naturalista, ma non un "antiquario", che crede che tutti i problemi vengano dalla nostra società e che nel medioevo non ne avessero.
Non è vero. Oggi l'alfabetismo è più alto che nel passato. Punto.
Nondimeno, credo che le lingue siano collassate nel tempo.
In Italia ci crediamo al sicuro da ciò: siamo discendenti dei latini, della gente del "Sermo Maiorum" e dei "creatori della cultura" (dimenticandoci dei greci).
Ma siamo dentro a questo crollo come tutti gli altri.
L'italiano moderno ha tempi verbali complicati. Ma quanti, tra voi, li usano regolarmente?
La linguistica è descrittiva; non nascondiamoci dietro ai libri: la lingua è quello che diciamo, ed abbiamo perso il congiuntivo! Ed il passato remoto!
E perché devo sempre mettere una foto nei miei post per destare un minimo di interesse?
Abbiamo ancora tutte quelle parole dal latino che ci fanno sentire intelligienti: "fisiologico, transitorio, imperscrutabile, ineluttabile (**** perdonami, non mi riferisco a te!)".
Tutte queste parole sono sempre usate nel contesto sbagliato, per confondere le cose, senza significato ma di abbellimento a parole brutte, come "guerra".
Fate un'indagine seria sul linguaggio televisivo e ve ne renderete conto. Quando un linguaggio perde la sua capcità di trasmettere messaggio, La lingua è morta.
Essendo la lingua la più importante interazione tra esseri umani, se la perdiamo, torniamo alle caverne.
La lingua si sta comprimendo. Ancora una volta, guardate la TV. Interviste che una volta in radio duravano 5 minuti, oggi durano 30 secondi sul TG.
La lingua è più lenta della sua evoluzione, quindi con questa compressione, parte del messaggio viene distrutto. Perso.
Quello che poteva essere un discorso, ora è uno slogan. Uno slogan non richiede ragionamento. A uno slogan si può opporre solo un vaffanculo o la violenza.
Parliamo sopra gli altri, interrompiamo - se questa non è la prassi in Finlandia ancora, chiaramente lo è qua - perdendo quindi lo scambio, perdendo il significato.
La caduta della democrazia può solo essere accompagnata dalla caduta della libertà di parola, vero?
Qualcuno disse che urlare, interrompere, litigare è vitalità. Non lo è. Negare a qualcuno il suo tempo per parlare è dittatura. Dittatura è morte.
A tutti voi: Salvatevi, salvate le vostre lingue! Prendetevi tempo per parlare! Non usate etichette per riferirvi a cose, spiegatevi senza urlare slogan!