Friday 26 October 2007

l'autunno: finalmente chiaro


Ho nella testa una confusione totale, troppe cose da sapere, da imparare così dal nulla.
Ma giro per le strade, tra un bus e un semaforo con la testa alta, perché sono felice.
Questa terra non si è accorta del mio arrivo, e lo sa giusto qualcuno che sono qua.
Ma mi sento libero e pronto per scrivere nuove cose, su un nuovo quaderno, un foglio immacolato.
E allo stesso tempo sono sempre io, quello della salita del pignocco, con gli amici a casa e la storia pregressa, una bella base solida e un'ancora salda.

Cammino per le strade e scopro una cosa: la mia stagione preferita è l'autunno.
L'autunno, è il tempo dei cambiamenti.
Non è statico e pesante come l'estate. Non è freddo e duro come l'inverno.
I cambiamenti, quelli poco faceti.
Le margherite spuntano tutte insieme, poi muoiono ingannate dal clima mutevole di marzo.
Ma soprattutto quelli nascosti.
Le margherite spuntano insieme, e sono annunciate dai bambini gioiosi (ma ce ne sono ancora?).
Le foglie degli alberi ingialliscono silenziose, e ognuna cade al momento opportuno. E non sai quando è autunno e quando inverno. Non ricordi a settembre quand'è iniziato il freddo.
O era ottobre?
L'autunno è il momento che fugge, e già non è più autunno.
Autunno è la sfumatura e la complessità.
E' il momento di guardare avanti e assorbire vita e morte come concetti sempre presenti, contrastanti e insieme armonizzanti.
L'autunno è il tempo del tao, anche se il tao è l'anno intero.

E io cammino, tra le foglie colorate, verso l'autobus, col passo svelto.
I corvi posano per foto che vorrei fare e non posso. Poi volano in grossi stormi disordinati, su un campo di un verde intenso, solcato da righe nette, pronto per foto che non avrò mai il tempo di fare.

I corvi qui sono ovunque e forse Huginn finalmente ha trovato un posto confortevole dove sostare per un po'.

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