Non c'è un tetto pronto ad ospitarmi, non ci sono certezze, solo un paio di nomi, la voce del mio superiore, presumibilmente un abruzzese, un indirizzo e un contratto di lavoro in arrivo per posta. Da firmare.
Ieri dopo l'esame ho visitato i nonni. Mi chiedo se rivedrò nonno. Non è detto che accada.
Poi sono stato il pomeriggio col Sartors e insieme a cena con Sabba e Novi... Li ho salutati tutti.
Via Bartolini, piazza, Osimo, Rockeggiando... Con un po' di ironia stavo cominciando a riprendere rapporti col passato.
Forse perché tutto sommato io appartengo a tutto quello, o se non altro sono le mie radici che cercano di pescare quel poco nutrimento che rimane.
Sto cercando rapporti umani, saluti, baci, abbracci, strette di mano. Forse perché mi comincia a mancare la terra sotto i piedi...
Non c'è niente da fare, sono nel limbo ansioso che precede la partenza e tra speranze e inquietudini guardo le nuvole grigie passare... Ne vedrò tante ancora di nubi.

Là davanti c'è il nord, e nell'orizzonte una storia tutta da scrivere.
Tra le colline, le cascine note e sui campi, duri solchi da tracciare
No comments:
Post a Comment