Tuesday 27 May 2008

The end


Come si poteva chiedere al tempo di fermarsi?
Come si poteva sperare che il destino non desse fine a ciò che era nato per terminare presto?
Eppure ho sperato.
Ho sperato che si potesse trasformare, che potesse finire una fase di questa esperienza per tramutarsi in qualcosa di diverso che potesse ancora far parte della mia vita.
E invece no.
Con l'arrivo degli scatoloni a casa tutta la mia vita di Ulm riconfluisce nella mia stanza, che trabocca di oggetti, ricordi. Lacrime anche. Forse fa parte del gioco.
Ora c'è solo una compagnia che può sopperire a quella mancanza di giochi, gioie e scoperte: la mia finestra. Sempre lei. Dalla mia finestra tutto prende forma in una razionalità che va oltre la logica, perché da pace. Va oltre gli schemi perché è in forma di colline.
Ho imparato tanto, troppo. E sono stanco. Vorrei ripartire, ma non riesco neanche a riallacciare la cintura. Vorrei scoprire ancora il mondo fuori, ma ora è il momento di collezionare le memorie.
Riflettere e assorbire. Assorbire le memorie, gli errori, i tentativi, le lacrime.
Assorbire per ritrovare un po' di energia e ripartire da zero con una vita che pensavo finita.
Kathrin non fa più parte della mia vita. La distanza e gli eventi hanno ucciso un sogno.

Muoio oggi per rinascere domani. Come un rampicante mi aggrappavo ad un muro cadente, e per non venir strappato taglio quel vizzo, che seccherà sul muro e cadrà con esso.
La fine. La fine.
Ed un nuovo inizio.

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