...Nel frattempo il Centra nel Campus si è ampliato. Questo significa che ha un po' più di merda già pronta per studenti e che il latte adesso costa di più: 1.99€. Continuo poi a dire che dovrebbe essere processato per frode poiché non scrivono mai i prezzi della merce.
Domenica sono andato a Malahide, con la International Student Society. Meeting al Trinity (strano luogo, lo ammetto!) e poi si va con il DART (o la DART?) direttamente alla suddetta città.
Orbene si parte. Appena scesi dalla stazione di Malahide, metà del gruppo si perde. O meglio, gli spagnoli si perdono. Vabbè, la furbizia è di quelle parti.
PErdiamo altri elementi nella strada (10 minuti) a piedi per arrivare al Castello della famiglia Talbot. E' attorniato da un enorme parco, molto carino visto con la splendente luce pomeridiana. In Irlanda, quando il sole esce dalle nuvole, si riflette sull'erba con uno strano effetto.
L'entrata del castello è 6,10€ per studenti. Io e Henna entriamo, gli altri si perdono nel negozio di souvenir.
Il castello spazia tra le varie epoche, dal primo stabilimento dei normanni nel 1070 e qualcosa fino al 1960 (più o meno) quando l'ultima erede ha venduto il castello e si è ritirata nella tenuta familiare di Haiti, o forse era le Hawaii, no magari la nuova guinea... insomma, non mi ricordo, leggetevi una guida. Cmq in un posto che con l'irlanda non c'entra una mazza.
Insomma, il castello è piccolo ma bello con gran mobilio e molti quadri. Special guest, un fantasma che tormenta occasionalmente gli abitanti.
Usciti dal castello, scopriamo che il gruppo si è dileguato senza di noi. Eccoci alle solite....
Abbastanza pissed of ci dirigiamo verso la costa, o Porto, se così si può chiamare.
Riacchiappiamo il gruppo, che ormai gruppo non è visto che si sono persi tutti e saremo si e no 8-9 persone.
Stanno tutti a Starbucks. Il clima gelido mi fa sorvolare i prezzi da rapina e così prendo la bevanda più economica: cioccolata calda standard, taglia piccola. Da notare che la taglia piccola si chiama "tall", quella media "grande" e quella grande "venti", non si sa perché.
Insomma mi bevo la suddetta bevanda. Il gruppo ci abbandona ancora, tornano a Dublino.
Ma l'ultima corsa del DART è in tarda serata, per cui io e Henna restiamo. Dobbiamo ancora vedere la costa!
Questa non è che un litorale melmoso abitato da un paio di gabbiani e barche, in fronte al quale sta una piccola isoletta erbosa completamente disabitata, che non dista più di 30 metri dalla riva.
Prato inglese e pietre rotte, direbbe qualcuno. Ma quanto sono belle entrambe!
Alla luce serale, la spiaggia è grigia come il mare, e l'isolotto di fronte sembra bagnato, come un pulcino uscito dal guscio. Un lieve vento gelido contorna l'atmosfera. Sono in Irlanda.
Il verbo essere indica staticità. Quando si è in un posto, si giace in coordinate X-Y.
STARE è solo una posizione su un piano.
Ma allora perché, quando sono in Irlanda, sono felice?
Tornando a noi, sulla costa c'è il ristorante CRUZZO (TRUZZO per gli amici) e, meno chic, un altro ristorante italiano: CIAO.
Incontriamo una scolaresca italiana che si fa riconoscere per il grande stile (no comment) e degli altri italiani che, consultati i prezzi del ristorante CIAO, se ne vanno borbottando.
Vengo da una cultura cibaria. Se gli americani devono piantare la bandiera nei posti che visitano, io ci devo mangiare, per cui propongo alla mia compagnia di disavventure finlandese di cenare a Malahide.
Ottimo piano.
Dopo aver girato tutta la città, consultando i prezzi di ogni bettola, ci rendiamo conto che non si può avere neanche un primo a meno di 20€.
Disperati, prendiamo la DART per Dublino e ceniamo nel solito buffet a 10€.
Wednesday 13 February 2008
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