Sunday 23 December 2007

Achille's Last Stand

Solo, ancora.

Solo poche ore mi separano dal mio aereo. Me ne sto qua, sveglio ancora per un po', in questo stato di sospensione, solo.
Ho accompagnato Henna e Luca alla fermata dell'aircoach, che li porterà all'aeroporto e da lì, alle loro case.
Per l'ennesima volta ho percorso la strada dalla fermata dell'autobus a casa. Solo.
La strada che ha unito me e Henna ora la percorro solitario e non c'è neppure la volpe di belfield a tenermi compagnia. Neppure un corvo. Tutto è congelato. L'erba schricchiola sotto le scarpe. Non ho freddo, ben diverso problema mi assilla.
Lo UCD è una città fantasma.
Te la ricordi Maggie, l'americana? Era alla fermata. Torna a casa, per sempre.
Non c'è mai tempo per salutare degnamente. Una parola, una stretta. “Hyvä joulua”, Merry Christmas, see you.
Molti se ne vanno per sempre. Scott, Omar, Paola, Maggie... Altri torneranno dopo natale.
Ma un giorno lasceranno lo UCD per sempre.
Gente che va, gente che viene.
Dicono che l'erasmus è tutta una festa. Beh, ultimamente è stato molto più simile a un funerale.
Il ragazzo che suonava l'ukulele che vedevo tutti i giorni dalla finestra non tornerà più.
Ho sempre vissuto in Osimo. La gente restava. Solo i morti se ne andavano, genericamente con un breve rito e poche lacrime.
Qua a Dublino la gente di cui ti innamori un giorno può scomparire quello seguente, su un aereo. Anche io me ne scomparirò un giorno, lasciando il posto che chiamo casa. Belgrove.
Belgrove non è un residence, è una creatura. Dal lento respiro. Oggi Belgrove è solitario, chiuso nel suo gelo, dimenticato. Poche anime battono i loro cuori nel suo ventre, molte delle quali stanno per partire in breve.
Guardo ancora le foto appese al muro, che segnano la mia camera come pietre miliari. Me ne sto andando, dico loro. Tornerò presto.
Italia mi attende. Italia mi guarda con impazienza e al suo sguardo io tremo.
Quando hai due case, non importa quale sia più importante per te: lasciare una per l'altra è sempre una sofferenza. Polvere si poserà su polvere, prima che io torni ad abitare qui. Tutto è immobile, congelato.


Solo la tiepida speranza delle numerose coppie interculturali vive, nel ghiaccio dell'inverno.


People go, people come. There is never enough time to say goodbye properly. A word, a hug. “Hyvä joulua”, Merry Christmas, see you.
Many people leave forever. Scott, Omar, Paola, Maggie... Other will be back after Christmas.
But one day they will leave UCD forever.
They say Erasmus is all about parties. Well, lately it has been more like a funeral. The guy that played the Ukulele that I always saw from my window will never be back.
I always lived in Osimo. There, people stays. Only deads leave, usually with a brief rite and few tears.
Here at Dublin, people with whom you fall in love one day can disappear the following, on an airplane. I will disappear as well one day, leaving the place I call home. Belgrove.
It is not a residence. It's a creature. Today it is lonely, closed in its frost, forgotten. Few hearts beat in his womb, many of which will leave soon as well.
I watch the photos hanged to the wall, that are signposts of my realm. I'm leaving, I say to them. I'll be back soon.
Italy waits me. Italy looks me with impatience and at its gaze I tremble of fear.
When you have two homes, it does not matter which one is more important to you: leaving one is always painful. Dust will lay on dust, before I will live here again.


Only the warm hope of the many international couples lives, inside the winter's frost.




Munin

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